L’ospitalità si offre al paziente per rendere più gradevole il suo soggiorno in clinica; in molte occasioni i pazienti cercano cordialità e calore umano da parte delle persone che si occupano delle sue necessità; a causa della loro patologia ogni giorno vengono trattati solo in base alla malattia. Il carisma e la mia condizione di collaboratore mi obbligano a far rispettare e a rendere più dignitosa la situazione che vive il paziente.

Bisogna tenere presente il tipo di popolazione con la quale lavoriamo, cioè persone malate, ma non sempre lo comprendiamo. Dobbiamo essere disposti a servirli per ciò che chiedono, per insignificante che sia, e dobbiamo farlo con tutto l’amore possibile, indipendentemente dal nostro lavoro o dallo stress. Sono persone che richiedono la collaborazione di chiunque li possa assistere affinché possano stare in buone condizioni (fisiche o mentali).

Per la mia esperienza personale, penso che l’eredità di San Giovanni di Dio sia un grande esempio nel mio lavoro come ausiliare di Terapia Occupazionale, e ciò mi rende capace di dedicare ogni giorno il meglio di me per aiutare le persone che sono nel bisogno e che mi ringraziano anche per un semplice sorriso o per un gesto gentile. Sono soddisfatto del mio lavoro quotidiano, perché so che lo faccio in un modo adeguato per i i pazienti, che sentono di essere accettati, che qualcuno risponde in modo efficace e opportuno alle loro necessità, e che in questo spazio possono canalizzare le loro tristezze e le loro angosce. Questo è un fattore importante per il trattamento.

Per semplice convinzione e perché so di essere stato chiamato a servire i pazienti della clinica, continuerò a servirli come ho sempre fatto.