Dopo un periodo realmente difficile della mia vita, unito al fatto che i figli si fossero sposati e disponessi di tempo per riflettere e cercare di dare un senso più profondo alla mia vita, decisi di prestare servizio come volontaria all’ospedale dei Fatebenefratelli. Ero convinta che, come mi era accaduto aiutando i miei familiari, avrei potuto far la stessa cosa con chiunque avesse bisogno del mio aiuto.

Sono stata accolta molto bene, mi sono incorporata nel reparto per le cure palliative e in poco tempo, sia come pre-volontaria, sia come volontaria, ho trovato appoggio, simpatia e riconoscimento da parte dei responsabili e degli operatori del Centro.

Tutto ciò costituisce un aiuto innegabile, ma con il passare del tempo ho scoperto che il vero aiuto e la forza necessaria per il mio lavoro me la danno ogni giorno i residenti, i ‘miei bambini’, come li chiamo io, che in questi momenti tanto complicati della loro vita sono capaci di condividerli con me.

Senza sapere come, ti ritrovi in una spirale che ti pervade, ti impegna, ti riempie e ti porta a dedicarti agli altri sempre di più.

Conservo dei ricordi molti emozionanti di questo periodo, come il giorno in cui sono stata nominata volontaria, le attività del Natale, le visite ai centri dell’Ordine, le processioni, e tanti valori che condivisi con gli altri rendono la nostra vita ogni giorno più gradevole.