Hiroshi Maejima
365 TESTIMONIANZE DI OSPITALITA’ |
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Collaboratore |
Giappone |
Hiroshi Maejima |
Sono MAEJIMA Hiroshi, e lavoro con i Fratelli di San Giovanni di Dio della Provincia Coreana, Delegazione del Giappone. Il mio lavoro in Giappone si svolge su due fronti: presso la Segreteria della Delegazione, e come direttore del centro San Giovanni, una struttura sociale per le persone bisognose.
Il centro si occupa di persone con disturbi mentali, compresa la schizofrenia. So che San Giovanni di Dio era stato trattato come malato di mente in un ospedale di Granada. Tuttavia, più di recente arrivano persone con un vissuto diverso come, ad esempio, una persona che è stata in prigione perché ritenuta colpevole. Ne deriva che, se si accettano persone così, è necessario avere una certa esperienza o conoscenza che possa essere di supporto, perché spesso le strutture giapponesi si rifiutano di accogliere e assistere questo tipo di persone.
A questo proposito, vorrei narrare un episodio accaduto nel nostro centro.
Non posso fare nomi perché abbiamo il dovere di rispettare la privacy e la confidenzialità dei pazienti. L’anno scorso, durante un incontro che si è tenuto presso il nostro centro, è stato chiesto ai partecipanti quanto segue: “Se fosse successo a San Giovanni di Dio, cosa avrebbe fatto?”. Un giovane Collaboratore ha detto: “Penso che avrebbe aiutato le persone nel bisogno”, e poi ha detto: “La conoscenza necessaria dovrebbe dirci se le altre strutture hanno fatto esperienze e dove. Ciò che si può imparare non è banale”, e “ciò che si può imparare ….
Un altro Collaboratore, che lavora da molto tempo nel nostro centro, ha detto: “Chiunque, anche se viene per la prima volta, è come fosse da sempre”, e “La cosa importante è salvare le persone che hanno bisogno di noi”. Ciò che ha detto questo Collaboratore ha posto fine al nostro incontro, ed abbiamo accettato quel paziente.
Seguire le orme di San Giovanni di Dio è qualcosa che sento e che è molto importante per noi.