Quando mi sono formata per diventare terapista pediatrica, ho appreso le competenze necessarie ma anche le abilità professionali, e a servire le persone attraverso la mia capacità di comprendere e incoraggiare gli altri. Il mio obiettivo è diventato quello di aiutare i pazienti a sfruttare le proprie capacità per vivere una vita piena di significato. Essere una terapista pediatrica richiede tempo, dedizione, passione, pazienza e umiltà nel servizio alle persone che si trovano nel bisogno.  Non soltanto accolgo ed esamino un bambino per formulare un programma di trattamento, ma cerco anche di sviluppare e di migliorare le sue capacità cognitive e i suoi comportamenti. In questa Istituzione sono libera di mostrare gentilezza, compassione, ospitalità e sincerità nei confronti dei bambini e degli anziani. Ciò ha approfondito le mie vedute: prima il mio circolo sociale per condividere e servire si limitava ai miei familiari e agli amici, mentre qui la gioia della condivisione si estende oltre questi confini. C’è un forte fattore motivazionale per raggiungere e mescolarsi con personalità diverse, e con quelle che hanno bisogni speciali. E’ un onore appartenere a questa Istituzione, dove ho imparato a riconoscere e a rispettare gli altri, anche se appartengono ad una religione o a una cultura diverse dalla nostra. Lo spirito dell’Ospitalità ci fa accettare gli altri per quello che sono, e certamente influenza il nostro impegno di ogni giorno, e i nostri atteggiamenti nei confronti degli altri.